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Discorso sulla vitalit della coda

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Le dimensioni della coda

Sono enormi

E non solo in lunghezza,

Pure in larghezza

Perché nessuno sa stare

Ordinatamente in fila.

 

Gli addetti ai lavori

Hanno annunciato

Che la password

E’ smarrita

E navigheranno a vista

In vetusti schedari.

 

La coda scodinzola inquieta

Borbotta timide proteste

Tiepide ironie dialettali.

Estremità sempre vitale

Si disfa ogni sera

E rinasce al mattino

Davanti agli sportelli ancora chiusi.

 

Anagrafe, Pensione

Agenzia delle entrate

Ufficio di collocamento

Ente dell’energia, Catasto

Gigantesco leviatano dalle molteplici code

Bestia docile e macilenta

Tutti attendiamo che affoghi

Nell’oceano dei tuoi escrementi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 Nando - 28/05/2017 06:16:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Ciò che anche si gusta e si ammira nel lavoro di un poeta è la selezione delle parole, quella scelta per cui si coniugano significanti e significati perché diventino origine di senso; ancora si ammira, sempre nel lavoro del poeta, la sua capacità di osservazione della realtà, l’esercizio sano della critica sociale e di quanto vi sia attorno. Ecco, emerge così non solo la laboriosità dell’artista-artigiano, ma anche la componente - possibile ma non obbligatoria - intellettuale del poeta.

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